Ringraziamo il Signore per questo tempo di preparazione al Santo Natale, periodo vissuto coltivando di più il rapporto con Lui nella preghiera, celebrando insieme l'Eucaristia, vivendo insieme a tutta la comunità la novena di Natale, con un'attenzione particolare agli altri, specie ai poveri...
Un grazie speciale ai giovani del cammino di quest'anno che si sono impegnati generosamente...
"Due parole-chiave per il tempo di Avvento: vicinanza e vigilanza... Avvento è il tempo in cui fare memoria della vicinanza di Dio, che è sceso verso di noi. Egli vuole venire vicino a noi, ma si propone, non si impone; sta a noi non stancarci di dirgli: “Vieni!”... Facciamo nostra l’invocazione tipica dell’Avvento: «Vieni, Signore Gesù» (Ap 22,20)... Così, invocando la sua vicinanza, alleneremo la nostra vigilanza. Stare svegli non è facile, anzi è una cosa molto difficile: di notte viene naturale dormire. Non ci riuscirono i discepoli di Gesù, ai quali Lui aveva detto di vegliare “alla sera, a mezzanotte, al canto del gallo, al mattino” (cfr v. 35)... Ma anche su di noi può scendere lo stesso torpore. C’è un sonno pericoloso: il sonno della mediocrità. Viene quando dimentichiamo il primo amore e andiamo avanti per inerzia, badando solo al quieto vivere. Ma senza slanci d’amore per Dio, senza attendere la sua novità, si diventa mediocri, tiepidi, mondani. E questo corrode la fede, perché la fede è il contrario della mediocrità: è desiderio ardente di Dio, è audacia continua di convertirsi, è coraggio di amare, è andare sempre avanti. La fede non è acqua che spegne, è fuoco che brucia; non è un calmante per chi è stressato, è una storia d’amore per chi è innamorato!" (papa Francesco)
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